William Essef è l’incarnazione in versione millennial di un artista rinascimentale.
Organizzatore di serate, proprietario di un’etichetta e musicista, il trendsetter William Essef non è certo uno che sta con le mani in mano. A Parigi i più lo conoscono come Bamao Yende, un alter ego per le sue uscite musicali—che descrive come “un mix di garage, afro-beat, a volte RnB, house… non so, è davvero un frullato di influenze, da DJ Arafat a Kerri Chandler passando per Matt Houston.” Essef è anche la mente dietro Boukan Records e parte integrante del collettivo parigino YGRK Klub. In pratica, l’incarnazione millennial di un artista rinascimentale.
Essef è nato a Reims ma cresciuto a Cergy, alla periferia nord di Parigi—anzi, “abbastanza lontano da Parigi per avere una sua identità, ma abbastanza vicino da beneficiare dell’appeal e delle vibrazioni della città,” spiega. “Possiamo essere banlieusard, gente delle banlieue, o parigini a seconda del momento, ma sotto sotto siamo prima di tutto banlieusard.”
Da giovane Essef ha fatto otto anni di pianoforte al Conservatorio di Parigi, ma dopo l’incontro con gli esperimenti elettronici di alcuni amici, i suoi interessi sono cambiati. “Ho capito subito che avrei voluto creare qualcosa, qualcosa di mio.” È entrato a far parte del YGRK Klub, e poco dopo il suo primo pezzo, “Chaleur”, è uscito per Red Bull Studio.
Definire il suo sound non è facile, per quanto è variegato. Come Bamao Yende, la sua musica è un mix gioioso di bass music, grime, UK garage, house e influenze africane, mentre il progetto che sta per lanciare, Afumbwe, sarà più RnB. “Mi piace scrivere di amore,” dice Essef. “Sono un tipo romantico. Le emozioni e i sentimenti hanno un ruolo importantissimo nella mia vita.”
Queste settimane, mi dice, saranno determinanti per la pioggia di uscite che prevede per il 2018—non solo sue, ma anche su Boukan Records e in vari locali. Il suo proposito per l’anno nuovo va proprio in quella direzione: “Smettere di procrastinare e cominciare a rispettare le scadenze.”